VINO SPUMANTE

VINO SPUMANTE

Il vino spumante appartiene alla categoria del vino effervescente e comprende anche il vino frizzante. La differenza tra i due è la minore effervescenza del vino frizzante rispetto allo spumante. Secondo le definizioni dell'UE, all'atto dell'apertura della bottiglia di Vino Spumante di Qualità (VSQ)  il prodotto all'interno deve avere una sovrappressione non inferiore a 3,5 bar ad una temperatura ambiente di 20°C.

La nascita dello spumante si perde nella notte dei tempi, troviamo alcuni scritti di epoca romana che riportano di vini con effervescenza naturale, addirittura nella bibbia ai salmi 75:8 recita: Il SIGNORE ha in mano una coppa di vino spumeggiante, pieno di mistura. Ma gli spumanti così come li conosciamo oggi, sono nati in Francia alla fine del 1600 nella regione della Champagne

La principale differenza all’interno della definizione di spumante riguarda il metodo di produzione che sono:

        Metodo Classico-Champenoise

        Metodo Martinotti-Charmat

        Metodo Ancestrale

Lo spumante Metodo Classico o Champenoise (Champagne, Franciacorta, Cremant…)  prevede due fermentazioni del vino: la prima nel normale recipiente (che può essere di legno, d’acciaio, cemento, ecc.) e la seconda in bottiglia, grazie all’aggiunta di una miscela speciale fa ripartire la fermentazione responsabile delle nostre amate bollicine. Nei mesi successivi,  lo spumante affina attraverso il contatto con le proprie fecce: la cessione dei composti dei lieviti conferisce allo spumante la complessità gusto-olfattiva e i tradizionali sentori di pasticceria. A questo punto l’enologo deciderà quando è il momento di separare lo spumante dalle fecce praticando il ”remuage” ovvero capovolgendo con appositi strumenti e tempistiche le bottiglie. Per consentire l’eliminazione dei residui depositati nella “bidule” (il cilindro di plastica attaccato all’interno del tappo a corona usato in questa fase del processo) è necessario un ulteriore passaggio: la ”sboccatura” o ”dégorgement”. Questa consiste nell’eliminare il tappo contenente il deposito per essere poi sostituito con tappo a fungo e gabbietta metallica. Le uve maggiormente utilizzate nella produzione degli spumanti metodo classico sono quelle convenzionalmente utilizzate per lo champagne, tre su tutte: Chardonnay, Pinot nero, Pinot Meunier.

Il Metodo Charmat o, più correttamente, Martinotti-Charmat è un metodo di produzione dei vini spumanti che prevede l’utilizzo di un autoclave per la seconda fermentazione. Questa fase può durare da 1 a 3 mesi e (Charmat corto) oppure dura circa 6 mesi (Charmat lungo). Il Metodo Martinotti-Charmat è usato principalmente per uve aromatiche come Malvasia e Moscato e altre uve semi-aromatiche tipo Glera (per il Prosecco) e Riesling, per quanto si adatti bene anche ad altri vitigni.

Il metodo Ancestrale, ritornato di moda in questi ultimi anni, arriva dagli antichi romani. Recenti scavi hanno dimostrato che nella doppia maniglia dell’anfora veniva inserita una struttura di piombo tale da mantenere la pressione interna di 1 atmosfera: così nasce il vino titillans, il progenitore degli spumanti moderni. A differenza dei vini ottenuti con Metodo Classico o Metodo Charmat, al termine della fermentazione non si effettua il sboccatura, lasciando che i lieviti rimangono in bottiglia e si depositino sul fondo, dando quell’aspetto torbido tipico di questi vini.